La psicoanalisi in Cina



 Come una peste (così l’aveva definita Sigmund Freud durante il viaggio che agli inizi del secolo scorso lo portava negli Stati Uniti) si diffonde in tutti i paesi che vengono in contatto con la cultura occidentale. Già da molti anni la psicologia analitica di Carl Gustav Jung  è presente in Cina. Di questo si è parlato a PerìArχôn –Cenacolo di Cultura Archetipica, fondato da Luigi Turinese, psicologo analista Junghiano il 22 giugno. A parlarne Marta Tibaldi, analista junghiana, che dal 2005 si occupa della formazione dei futuri analisti cinesi, la quale ha offerto un illuminante spaccato su un popolo in rapida trasformazione, assetato di cultura occidentale, disposto a prendere dall’Occidente tutto ciò che può essere utile al suo funzionamento. Quindi anche la psicoanalisi, necessaria per far fronte all’alta percentuale di depressioni e psicosi che si riscontrano nella popolazione. Certo può essere difficile comprendere tale fenomeno dinanzi al quale scatta immediatamente il nostro senso critico: come possono andare d’accordo la Cina comunista con la psicoanalisi che è scienza

Neuroscienze: "Enhancement morale": Congresso di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze a Padova (13-15 maggio)



L’ ”Enhancement morale” se ne è  parlato a Padova (13-15 maggio) durante il Congresso di Neuroetica e Filosofia delle neuroscienze organizzato dall’omonima Società, un congresso ricco e stimolante per l’urgenza e la novità dei temi ed  il livello dei relatori fra cui neuro scienziati di fama mondiale. Tra le relazioni più interessanti e sicuramente degne di attenzione per la complessità del tema è quello del potenziamento morale  cui hanno partecipato da posizioni diverse  Jhon Harris dell’Università di Manchester,  Ingmar Person dell’Università di Oxford, Massimo Reuchlin del San Raffaele di Milano. Person  nel 2012 insieme a Julian Savulescu pubblicò un libro dal titolo “Inadatti al futuro” .Secondo i due autori l’umanità sarebbe arrivata ad un  livello di sviluppo tecnologico che non è più in grado di gestire con una serie d di conseguenze per la sopravvivenza dell’umanità stessa . La nostra psicologia morale era adatta alla vita in piccole comunità con tecnologia semplice. Al grande potere tecnologico e scientifico che è nelle nostre mani non corrisponde  una pari abilità nel gestire i dilemmi morali che l’epoca contemporanea pone. Il futuro della nostra specie dipende dal radicale miglioramento delle componenti morali della nostra natura e le metodiche educative tradizionali sono inefficienti e temporalmente sfasate rispetto alla necessità di una crescita morale dell’umanità. Dunque solo con un potenziamento morale attraverso farmaci è possibile scongiurare prospettive catastrofiche. Esistono farmaci che appunto cambiano la chimica cerebrale e di conseguenza taluni nostri comportamenti quali ad esempio l’ossitocina (L’ormone dell’amore) che rende più empatici e ficuciosi negli altri o alcuni farmaci antiserotinergici efficaci nella cura della depressione e capaci di ridurre l’aggressività.  A prescindere dalla realizzabilità di tale ipotesi, si aprono comunque grandi questioni d’ordine etico. In primis: sicuramente avremmo soggetti più in sintonia con la  vita di comunità, più obbediente nei confronti delle leggi. Ma l’etica è un’altra cosa.Ma se gli uomini sono biologicamente determinati a fare il bene che ne sarebbe della libertà di scelta che è un presupposto della moralità. La morale esiste solo in quanto è possibile scegliere e compiere anche il male. E un’altra questione vorrebbe a porsi: gli esseri umani privati della loro aggressività non sarebbero privati, come giustamente sottolinea Reuchlin, anche della loro capacità di auto ed eterodifesa in alcune circostanze in cui fosse legittimamente richiesto? Infine: per quanto noi siamo il nostro  cervello i nostri comportamenti sono il risultato di meccanismi molto complessi. Pertanto il nostro cervello  non può essere considerato come una macchina a gettoni in cui ad ogni somministrazione di un determinato farmaco corrisponde esattamente un determinato specifico comportamento.